Otorinolaringoiatra - Milano - Dr Flavio Arnone

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Vertigine Parossistica Posizionale Benigna (VPPB)

 

 

Introduzione

 

La vertigine parossistica posizionale benigna (VPPB) è una sindrome vestibolare periferica caratterizzata da episodi brevi ma intensi di vertigine rotatoria scatenati da movimenti specifici della testa rispetto alla gravità. È chiamata “benigna” perché non è espressione di una malattia degenerativa o maligna, e in molti casi ha decorso autolimitante o facilmente trattabile.

 

 

Anatomia funzionale dell’equilibrio

 

 

Il senso dell’equilibrio dipende dall’integrazione tra:

 

  1. sistema vestibolare (orecchio interno),
  2. visione,
  3. propriocettori muscolo-tendinei.

 

Nel vestibolo, i canali semicircolari (anteriori, posteriori e laterali) sono riempiti di endolinfa e contengono recettori (crista ampollaris) sensibili ai movimenti angolari della testa.

Vicino ai canali si trovano:

 

  • utricolo e sacculo (organi otolitici),
  • contenenti otoliti: cristalli di carbonato di calcio, che rispondono alla gravità.

 

 

Patogenesi della VPPB

 

 

La teoria più accreditata è la canalolitiasi:

 

  • Otoliti (otoconi) si staccano dall’utricolo e migrano in uno dei canali semicircolari.
  • Durante certi movimenti del capo, questi detriti galleggiano nella endolinfa, causando uno stimolo anomalo del recettore vestibolare.
  • Questo genera la sensazione di vertigine rotatoria improvvisa, spesso associata a nistagmo posizionale.
  •  

Nel 90% dei casi è coinvolto il canale semicircolare posteriore.

 

 

Eziologia

 

La VPPB può essere:

 

  • Idiopatica (più del 50% dei casi),
  • Post-traumatica (traumi cranici o colpo di frusta),
  • Associata a:
    • labirintiti o neuriti vestibolari,
    • chirurgia otologica,
    • prolungata immobilizzazione,
    • degenerazione otolitica con l’età.

 

 

Sintomatologia

 

Caratteristiche cliniche principali

 

  • Vertigine rotatoria violenta, di breve durata (tipicamente <60 secondi),
  • Scatenata da movimenti specifici: sdraiarsi, alzarsi, piegarsi, girarsi nel letto,
  • Accompagnata da nistagmo posizionale,
  • Possibile nausea, raramente vomito,
  • Assenza di sintomi uditivi (acufeni o ipoacusia),
  • Intervalli di benessere tra gli episodi.


 

Cos’è il nistagmo?

 

Il nistagmo è un movimento involontario degli occhi, che può andare:

 

  • da destra a sinistra,
  • da su a giù,
  • oppure in modo rotatorio.
  •  

Questi movimenti non sono controllati dalla persona, e spesso avvengono quando il cervello o l’orecchio interno (che aiuta a mantenere l’equilibrio) ricevono segnali sbagliati. Quando la persona muove la testa (es. si sdraia o si gira nel letto), gli otoliti galleggiano nell’endolinfa e stimolano in modo anomalo il canale.

 

Il cervello “pensa” che la testa si stia ancora muovendo

 

  • Anche se la testa si è fermata, il movimento dei cristalli continua a spingere il liquido dentro al canale, che a sua volta stimola il nervo vestibolare.
  • Il cervello interpreta questa stimolazione come un movimento, anche se non c’è davvero.
  • Gli occhi cercano di “correggere” il movimento, e iniziano a muoversi rapidamente da una parte all’altra: è questo il nistagmo.


 

Diagnosi

 

La diagnosi è clinica, basata su:

 

Manovre diagnostiche

 

  • Manovra di Dix-Hallpike (per canale posteriore e anteriore)  
  • Manovra di Semont Diagnostica 
  •  
    • Si eseguono facendo ruotare il paziente e portandolo rapidamente in posizione supina con la testa inclinata.
    • Positiva se compare vertigine e nistagmo orizzontale/rotatorio  ritardato e reversibile.
    •  
  • Test di Roll o Pagnini-McClure (per canale laterale):
  •  
    • Il paziente in posizione supina ruota la testa a destra e sinistra.
    • Positiva se compare nistagmo orizzontale.

 

 

Caratteristiche del nistagmo

  • Ritardo (latenza di 2–10 sec),
  • Breve durata (<1 min),
  • Direzione caratteristica (torsionale o orizzontale),
  • Fatigabilità alla ripetizione.

 

 

 

Diagnosi differenziale

 

È importante distinguere la VPPB da:

 

  • Vertigini centrali (ictus cerebellare, sclerosi multipla): nistagmo persistente, non posizionale, assenza di latenza,
  • Neurite vestibolare (vertigine continua),
  • Malattia di Ménière (vertigine + ipoacusia + acufeni),
  • Emicrania vestibolare,
  • Instabilità posturale anziani.


 

Trattamento

 

Manovre liberatorie (canalolitolitiche)

Sono manovre fisiche volte a far uscire gli otoliti dal canale e riportarli nell’utricolo:

 

  • Manovra di Epley (canale posteriore): la più usata, efficace nell’80–90% dei casi.
  • Manovra di Semont: più rapida, ma meno ben tollerata.
  • Manovra di Lempert (barbecue roll): per canalolitiasi laterale.
  • Manovra di Yacovino: per il canale anteriore.

 

Ripetizione: se inefficaci alla prima seduta, si possono ripetere a distanza di 1–3 giorni.


 

Terapia medica

 

Non raccomandata in modo sistematico, ma può essere utile temporaneamente:

al fine di ridurre la sintomatologia 

 

  • Antivertiginosi (betahistina),
  • Sedativi vestibolari (dimenidrinato, benzodiazepine),
  • Solo per brevi periodi, per non ritardare il compenso vestibolare.

 

Fisioterapia vestibolare

 

Indicata nei casi recidivanti o post-traumatici, per:

  • Potenziare il compenso centrale,
  • Ridurre l’ansia legata al movimento,
  • Favorire la desensibilizzazione posizionale.

 

 

 

Prognosi

 

 

  • In oltre l’80% dei casi, la VPPB si risolve con una sola manovra.
  • Le recidive sono frequenti: fino al 30–50% entro 5 anni.
  • I pazienti anziani o con comorbidità vestibolari possono richiedere più manovre o trattamenti riabilitativi.
  •  

 

VPPB atipica o refrattaria

 

Talvolta la vertigine persiste nonostante le manovre:

 

  • Possibile VPPB multicanalare (più canali coinvolti),
  • Canalolitiasi aderente (cupulolitiasi): otoliti adesi alla cupola, più difficili da liberare,
  • Disfunzione vestibolare centrale concomitante.

 

In questi casi si ricorre a:

 

  • Imaging cerebrale (RMN),
  • Consulto neuro-otologico,
  • Trattamenti fisioterapici personalizzati.

 

 

 

 

Conclusione

 

 

La vertigine parossistica posizionale benigna è una patologia comune, tipica dell’età adulta e senile, ma spesso sottodiagnosticata. La valutazione clinica accurata, l’uso delle manovre diagnostiche appropriate e l’impiego tempestivo delle manovre liberatorie sono fondamentali per garantire una rapida guarigione e ridurre il rischio di cronicizzazione o recidiva.

La conoscenza delle sue varianti cliniche, delle forme atipiche e delle diagnosi differenziali è essenziale per evitare errori e offrire una gestione efficace e personalizzata al paziente.

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